Il “dietro le quinte” del mio cortometraggio dedicato al grande scienziato balcanico

Carl Gustav Jung diceva che niente accade per caso e che le cosiddette “coincidenze” sono in realtà delle autentiche “sincronicità”, ossia delle combinazioni che una qualche “intelligenza” ha consapevolmente voluto affinché potessero prodursi determinati eventi, solitamente positivi. Non mi sto quindi riferendo ad accadimenti meramente fortuiti o comunque generati dal confuso ed incontrollabile fluire del caso, bensì parlo di episodi determinati da una “regia” tanto occulta quanto benevola.

Il mio incontro con Alberto Negri, Presidente dell’associazione “Spazio Tesla”, è stato proprio questo: un evento all’apparenza casuale come tanti altri, ma rivelatosi ben presto foriero di corrispondenze talmente frequenti da sembrare riconducibili proprio alla suddetta “mano invisibile”. Pare quindi che anche questo sorprendente intreccio di esistenze sia connotato da finalità ben precise, fra cui quella di suscitare una grande amicizia ed una sempre più stretta collaborazione. Proprio la volontà di sviluppare una forte sinergia su temi e passioni comuni, ha fatto nascere la prospettiva di lavorare insieme al progetto di un cortometraggio dedicato al leggendario Nikola Tesla ed alle sue mirabolanti invenzioni. L’occasione di concretizzare questa originalissima iniziativa si è presentata quando il canale televisivo Focus TV ha bandito il contest “Mettiti a Focus”, rivolto a quanti volessero inviare alla redazione della nota emittente video imperniati su temi storici, ingegneristici, scientifici e naturalistici. Non appena ho letto l’annuncio relativo a questa straordinaria opportunità, ho subito ricordato che un importante esponente del team “Spazio Tesla”, il Prof. Massimo Vetrugno, ha costruito delle riproduzioni in scala ridotta delle famose “Macchine di Tesla”, come l’utilissima Bobina di Tesla” e l’imponente Wardenclyffe Tower”, finalizzata alla trasmissione di corrente in forma wireless. Ho così immaginato che sarebbe stato veramente interessante realizzare un breve documentario basato sui misteriosi esperimenti di Tesla, magari ripetendone alcuni proprio attraverso l’impiego di quei modellini. Poco tempo dopo, verso la metà del settembre 2014, ho esposto quest’idea ad Alberto, che ha reagito col suo contagioso entusiasmo e soprattutto, da buon emiliano, mettendosi prontamente al lavoro: un lavoro svolto alacremente e, come potete immaginare, con risultati davvero eccellenti; basti pensare che in soli cinque giorni Alberto ha individuato un’ottima location per le riprese, ha reclutato il bravissimo operatore Roberto Rastellini, ha convinto la bella Debora Castignoli a recitare il ruolo dell’assistente del professore e soprattutto ha persuaso il già citato Prof. Vetrugno a far funzionare le sue ingegnose strumentazioni per la prima volta davanti alle telecamere. Io invece mi sono occupato di svolgere le mie abituali funzioni, ossia quelle di autore, conduttore e regista. E’ nata in questo modo una squadra molto affiatata, che in un solo giorno ha prodotto tutte le riprese necessarie a forgiare il filmato completo. Un altro giorno è poi bastato al mio tecnico Salvatore Rugolo per provvedere, sotto la mia direzione, al montaggio delle suddette immagini e quindi per dare alla luce il prodotto finale: un video della durata di tre minuti e ventidue secondi intitolato “Tesla Experiment … l’energia è nell’aria …”. Naturalmente neanche questo titolo è frutto della mera casualità: prende infatti le mosse dallo scopo che il video si prefigge, ossia quello di dimostrare che la trasmissione di energia senza l’ausilio di cavi elettrici è possibile già da moltissimo tempo, benché la scienza ufficiale sembri ignorare questa scoperta così epocale. Proprio per conseguire pienamente il suddetto obiettivo, l’esperimento su cui verte il filmato consiste nell’accendere una lampadina ed un neon senza collegarli via cavo alla bobina di alimentazione, che in questo caso è, come già evidenziato, una riproduzione della “Bobina di Tesla” alloggiata all’interno di una “Wardenclyffe Tower” in miniatura. E’ stato quindi ripetuto in forma ridotta il celebre esperimento condotto da Tesla nel lontano 1899, quando il “Genio dei Balcani” riuscì ad accendere duecento lampadine collocate a quaranta chilometri dal suo laboratorio di Colorado Springs, sebbene non le avesse in alcun modo connesse alla bobina installata all’interno di questa struttura.

A questo punto non posso che esprimere nuovamente la mia riconoscenza a tutti coloro che hanno reso possibile questa straordinaria avventura di ricerca e divulgazione; quindi una volta di più ringrazio Alberto Negri, sua moglie Laura e tutto il gruppo “Spazio Tesla”; il Prof. Massimo Vetrugno, che ha dimostrato, oltre ad elevate competenze tecnico – scientifiche, di essere sempre perfettamente a suo agio davanti alle telecamere; Debora Castignoli, ottima attrice alla sua prima esperienza di recitazione; il Sig. Pietro Cappelletti, che ha gentilmente messo a disposizione per le riprese lo stabilimento della ditta “Cappelletti e Negri”, fornendo così una scenografia indubbiamente adatta e suggestiva; il cameraman Roberto Rastellini, che ha saputo catturare con la sua telecamera i momenti più salienti degli esperimenti compiuti ed infine il mio tecnico Salvatore Rugolo, che ha effettuato un montaggio incredibilmente dinamico ed avvincente in tempi davvero da record!

Ovviamente confido che questo cortometraggio sia il primo di una lunga serie e che la mia collaborazione con “Spazio Tesla” possa continuare il più a lungo possibile, in modo da far conoscere al mondo verità troppo a lungo taciute ... Spero quindi di potervi annunciare presto in anteprima qualche altra coraggiosa iniziativa, capace di alimentare ancor più la vostra sete di conoscenza, mistero e novità.