Una storia diversa...

Studio i misteri del mondo da molti anni e ho sempre nutrito una grande passione per i tanti enigmi riconducibili agli alieni o comunque all’ufologia in generale. Tuttavia sono sempre stato piuttosto scettico riguardo il fenomeno delle presunte abduction. Infatti ho sempre ascoltato con una certa incredulità le parole di chi racconta di esser stato “rapito dagli alieni”.

Eppure, quella che voglio raccontare, è proprio una storia di abduction. La voglio raccontare poiché, come si vedrà, è una storia diversa da tutte le altre. E’ infatti una storia suffragata da tante prove di diversa natura: prove testimoniali, orme lasciate sul terreno, i risultati di un’inchiesta condotta dai Carabinieri, uno stato di choc conclamato, visite neuropsichiatriche ed esami ipnotici.

Probabilmente è stata la prima vicenda di abduction documentata nella storia dell’ufologia italiana ed il suo celeberrimo protagonista è stato Pier Fortunato Zanfretta. Quest’ultimo all’epoca dei fatti era un metronotte e lavorava per l’istituto di Vigilanza Privata Val Bisagno; ancora oggi fa il guardiano notturno e tuttora vive a Genova. Proprio l’entroterra del capoluogo ligure è stato il teatro delle sue misteriose avventure. E’ stato lui in persona ad accompagnarmi in quei luoghi desolati e quindi a condurmi là dove si sarebbero verificati i suoi incontri ravvicinati del terzo e del quarto tipo. La nostra escursione nei punti delle abduction è avvenuta il 2 novembre 2013 ed è stata innanzitutto l’occasione per tracciare una sorta di bilancio consuntivo della sua incredibile esperienza, per capire quale evoluzione abbia avuto nel corso del tempo e naturalmente anche per riepilogare i fatti sconcertanti che gli sono occorsi ben trentacinque anni fa.

Tutto comincia alle ore 23:30 del 6 dicembre 1978, quando Zanfretta, a bordo della sua auto di servizio, si reca in località Marzano di Torriglia, sulle alture di Genova, per compiere un giro di ispezione. Giunto nei pressi di Villa Casa Nostra il motore della sua auto improvvisamente si spegne e l’impianto elettrico accusa un inspiegabile black out. In quel momento il metronotte nota quattro luci nel giardino della villa e naturalmente pensa di aver appena scovato dei ladri. Ovviamente Zanfretta prova ad avvertire la centrale via radio, ma l’apparecchio non funziona. Decide allora di scendere dall’auto ed accedere da solo alla proprietà del dentista genovese Ettore Righi, anche perché il cancello e la porta dell’abitazione sono completamente spalancati. Con la torcia e la pistola in pugno, Zanfretta si appiattisce contro un muro della casa in prossimità di un angolo, vicino al punto in cui ha da poco scorto le luci, pronto a balzare fuori e bloccare i malviventi. Un attimo dopo però accade l’imponderabile: … (continua su “Ufo International Magazine” – Anno III, n. 12, febbraio/marzo 2014).